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I medici rinnovano il codice deontologico

Il Pensiero Scientifico Editore, 06/07/2006

Grandi lavori in corso in casa FNOMCeO. Inizia a Roma presso il Jolly Hotel Leonardo da Vinci, Via dei Gracchi 324, il Consiglio Nazionale che, sino a sabato, vedrà confrontarsi i medici italiani sulle più importanti tematiche che la nuova Presidenza ha posto come centrali nel dibattito che accompagnerà il suo mandato nei prossimi tre anni.

Così, dal Conflitto di interessi, all’Appropriatezza delle cure, dalle Problematiche bioetiche di inizio e fine vita alla Pubblicità sanitaria, l’Agenda Fnomceo mette sotto i riflettori alcuni snodi critici che la Professione dovrà affrontare nei prossimi mesi. E domani giornata clou. Alla presenza di sei Testimonial (Ignazio Marino: Chirurgo, Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, Paola Binetti: Senatrice, Componente del Comitato Nazionale di Bioetica e Professore Campus Biomedico, Gianfranco Iadecola: Magistrato, esperto in Deontologia Professionale, Dorina B ianchi: Medico, Vice Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera, Stefano Inglese: Consulente del Ministero della Salute, Angelo Fiori: Ordinario di medicina legale, Vice Presidente del Comitato Nazionale di Bioetica), ognuno dei quali svolgerà una propria lectio magistralis, i medici italiani metteranno mano al loro Codice Deontologico . L’ultima revisione risale al 1998. Poi una commissione interna della Federazione licenziò una nuova bozza nel giugno 2004 che, recepiti i contributi dei vari Ordini provinciali, fu discussa dal Consiglio Nazionale di Matera l'1 luglio 2005, che ne rivisitò i primi 17 articoli. Ora si riparte. E con rinnovato vigore, dopo la recente tornata elettorale che ha messo in pista nuove valenze, rinforzando tutta l’impalcatura politica federativa. Nell’ambito della tregiorni del Consiglio Nazionale Fnomceo, l’intera giornata di domani sarà perciò dedicata ad un Workshop sul Nuovo Codice di Deontologia, che vedrà impegnati alcuni Gruppi di Lavoro, costituiti dai Presidenti degli Ordini italiani, i quali affronteranno specifici argomenti.

Gli interrogativi. Quale deve essere la funzione prevalente del medico? Assicurare il principio ippocratico di curare tutti alle stesse condizioni o piuttosto “virare” sull’essere dirigenti di azienda, tenuti a conseguire obiettivi di efficienza? E l’appropriatezza? E’ un mero criterio di natura tecnico-professionale o anche un elemento costitutivo della qualità del medico? E ancora - rimanendo solo a due degli argomenti che continuano ad animare il dibattito politico, civile, etico e scientifico nel nostro Paese: Legge 40 e Living will - il Codice di Deontologia Medica deve omologarsi alla normativa legislativa o piuttosto aprirsi a scelte e comportamenti autonomi, ispirati alla beneficialità e alle evidenze scientifiche? Il diritto del malato alla autodeterminazione come condiziona – se condiziona – i principi etici e le scelte tecnico professionali del medico? Siamo di fronte, insomma, a questioni che impegnano profondamente la coscienza. Ed è proprio questa coscienza - di ciascuno e di tutti – che deve essere rispettata. “La pluralità dei punti di vista, la diversità di esperienza e di vissuti di ciascun Ordine è ciò che intendiamo valorizzare nella convinzione che l’obiettivo da raggiungere non sia quello di rendere omogenei i punti di vista differenti", ha infatti a questo proposito dichiarato Bianco, "quanto piuttosto indurre le diversità a coesistere, rispettandosi costruttivamente ed in piena coerenza: questo è il significato più pieno di laicità che noi pensiamo debba improntare il nostro Nuovo Codice di Deontologia Medica”.



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