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Riforma delle professioni: lavori in vista all'orizzonte

Ilenia Cicirello, Lavori Pubblici, 10/09/2008

La riforma delle professioni intellettuali sembra aver ripreso il suo corso. Come un fulmine a ciel sereno il cantiere della riforma aperto da oltre 10 anni e mai portato a compimento, fatta eccezione per i provvedimenti dell'ex ministro Bersani, sembra essersi nuovamente messo in moto, almeno a sentir parlare l'attuale ministro della giustizia Alfano.

Il Ministro ha, infatti, parlato di una riforma a pacchetti che di fatto tenga conto delle diversità sostanziali che incidono su ogni categoria professionale, che prevedi differenti soluzioni in relazione alla tipologia specifica di problema e che tenga conto delle proposte dei rappresentanti delle singole categorie.

La riforma dovrebbe partire col riassetto delle categorie dei notai, avvocati e dottori commercialisti ed esperti contabili, continuando poi via via con le altre. Chiaramente grande soddisfazione da parte delle diverse categorie professionali che vedono in questa riforma a blocchi un'ottima occasione per riformare le professioni intellettuali ammettendo che una riforma comune avrebbe avuto gravi ripercussioni sulle stesse non potendo di fatto poter conto delle diversità proprie di ogni professione.

Nonostante il grande entusiasmo, c'è però da considerare che questa occasione non deve diventare un modo per consolidare situazioni organizzative già esistenti senza tenere in considerazione i cambiamenti socio-economici avvenuti nell'ultimo decennio. La soluzione ideale potrebbe essere quella di redire delle linee guida generali prima di sedersi attorno al tavolo delle discussioni, questo per fare in modo che i rappresentanti delle professioni possano formulare delle proposte serie, concrete e senza pregiudizi.



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